Ci salveremo insieme by Ada Ottolenghi;

Ci salveremo insieme by Ada Ottolenghi;

autore:Ada, Ottolenghi; [Ottolenghi, Ada ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Intersezioni
ISBN: 9788815366276
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2020-08-15T00:00:00+00:00


Dobbiamo andarcene di qui!

Ormai l’inverno era finito, gli alberi incominciavano a fiorire, i campi di grano incominciavano a farsi verdi, del tenero verde dei primi germogli, l’argine era tutto cosparso delle larghe chiazze gialle delle primule, e quante violette!

Come era possibile che qui la natura continuasse placida nel ciclo delle stagioni, che tutto si svolgesse come sempre, mentre poco distante la guerra sconvolgeva tutto? Noi vedevamo passare in cielo stormi di aeroplani, sapevamo che pochi minuti dopo le città sarebbero state bombardate, ma lì, nulla, il gran silenzio dei campi e il meraviglioso risveglio della terra al primo tepore. I contadini, quelli che erano rimasti, avevano ripreso i loro lavori, e le donne si davano da fare con le covate, sempre più numerose, di tacchine, galline e faraone, e mungevano e facevano i formaggi e il pane, e tornavano a lavare i panni nel cortile; tutto si svolgeva ormai all’aperto e i bambini non potevano più obbedire ai nostri ordini di star in casa: seguivano Francesco dappertutto oppure scappavano dai vicini, o ce li vedevamo arrivare trionfanti perché avevano trovato del radicchio nei prati: «Proprio insalata vera, sai mamma? Puoi mangiarla tranquilla!».

Era una gioia perché da Gigina avevamo trovato di tutto meno che della verdura, non usava da quelle parti e si stupivano molto che noi avessimo tanta voglia di «erba», nemmeno i pomodori mangiavano crudi, e con tanta terra non avevano un orto!

Eppure le uscite diventavano sempre più imprudenti perché in giro c’erano, sempre più numerosi, gli sfollati di Ravenna. La città era stata bombardata parecchie volte e molte famiglie si erano sistemate lì vicino; difatti dove trovare posto più tranquillo e, apparentemente, sicuro? Questo è un angolo morto, dicevano tutti, e spiegavano con chiare argomentazioni che quando finalmente gli Alleati fossero arrivati fin lì, non ci sarebbe stato bisogno di combattere, tutto si sarebbe svolto sulla via Emilia e sulle altre grandi strade; come adesso tutti i bombardamenti erano altrove perché lì che obiettivo ci poteva essere? Era proprio un angolo privilegiato.

Ma intanto gli Alleati erano sempre lontani e a noi pareva non si muovessero mai.

Erano ormai lontani i giorni in cui ci illudevamo che gli Alleati sarebbero sbarcati lì vicino e avrebbero rapidamente occupato tutta l’Italia, l’inverno ci aveva tolto le speranze: ma ora il gelo era finito, il tempo ci pareva propizio, eppure non si muovevano; ci sentivamo traditi, ci pareva impossibile che non accadesse nulla di sensazionale, che non arrivasse da un momento all’altro la notizia che i nostri salvatori erano lì vicino, arrivati dal mare o paracadutati dal cielo! Invece solo tedeschi, dappertutto ormai, e solo i nostri ragazzi sulle montagne a fronteggiarli e a infligger loro qualche bella lezioncina, di questo sentivamo parlare, ma con molta cautela e Guido era sempre più misterioso, mentre purtroppo le mie visite a Cotignola dovevano farsi sempre più rare.

Io ho un carattere piuttosto irresoluto, difficilmente mi sento sicura di far bene o male a fare una cosa; due o tre volte però, nella mia vita, ho sentito



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